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Possono le onde elettromagnetiche distruggere il coronavirus?

Possono le onde elettromagnetiche distruggere il coronavirus?

Ci sono dei concetti che per essere recepiti hanno bisogno di tempo, tanto tempo. Molteplici sono gli esempi, Galileo Galilei, eretico perchè ammetteva che i pianeti girassero intorno al sole, Nicola Tesla, nessuno credeva nei sistemi da lui inventati a corrente alternata, Albert Einstein, pazzo perchè metteva in relazione la massa con lo spazio-tempo, la rilevazione delle onde gravitazionali e tante altre cose ... conferme arrivate dopo 100 anni.

Oggi leggevo che un team di ricercatori ha pubblicato un articolo su Nature, si parla di risonanza ed in particolare l'inibizione del coronavirus con azioni risonanti, questa la parte che ha attirato la mia attenzione: Mandare il virus in risonanza

È stato uno degli ingegneri di Elettronica, azienda italiana che da settant’anni utilizza lo spettro elettromagnetico per applicazioni nel settore della difesa elettronica, a farsi la domanda giusta: e se le onde elettromagnetiche potessero distruggere il coronavirus?
Ne è seguito un periodo di ricerche che ha portato a scandagliare la letteratura scientifica fino a trovare la risposta: in un articolo pubblicato sulla rivista Nature nel 2015 c’era la dimostrazione che i virus (tutti i virus), se colpiti da onde elettromagnetiche alla giusta frequenza, possono andare in risonanza. Semplificando, il virus può essere considerato una cavità con un polo (carica) positivo all’interno e un polo negativo a livello della sua capsula proteica.

Onde elettromagnetiche a una specifica frequenza, che vanno a definire un campo elettromagnetico oscillante, possono eccitare il dipolo trasmettendo energia alla cavità e facendola vibrare. L’accumularsi di energia nella cavità deforma il virus e il capside può rompersi, così il patogeno non è più in grado di infettare. Qui l'articolo completo:

https://www.nature.com 

Qualcuno ricorderà alcuni nostri incontri con il Prof. Oreste Bellini e la Dott.ssa Iaconianni Maria Luisa in vari convegni, in particolare al convegno del 28 Gennaio 2017 a Villapiana, relazionavamo la pubblicazione di un articolo scientifico riguardante l'Interazione tra fotoni polarizzati a radiofrequenze SHF e biodipoli organici complessi.
Esperienze di Entanglement con la CRC Digitale nell’Alto Jonio, secondo la metodologia del Prof. Giambattista Callegari che ne parlava già nel 1938.

L'esperimento in particolare parlava della inibizione di una colonia di Escherichia Coli. (Video Convegno:

https://www.youtube.com/watch).

Attualmente i nostri studi continuano sui bio-dipoli e si stanno estendendo anche ai dipoli inorganici.

La scienza dell'infinitesimo piccolo va avanti, a passi da formica, ma va avanti. La curiosità e la nostra passione ci spingerà sempre a ricercare quelle risposte che in parte abbiamo già dato e che sarà nostro compito renderle sempre più fruibili alla comunità. Si va avanti, soddisfatti che un'altra parte della scienza inizia ad illuminarsi.

Pietro Bianco




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