Un approfondimento
Nell'articolo pubblicato qui alla Pagina Sociale Come votano i villapianesi ad aprile scorso avevamo accennato ai risultati delle prime elezioni del dopo guerra. Nel 1946 si votò per l'elezione dell'Assemblea Costituente e per la prima volta in Italia venne allargato il diritto di voto anche alle donne. Qui approfondiamo -- con l'aiuto di un documento messo a disposizione da Francesco Pizzulli -- l'aspetto della campagna elettorale. Gli storici cercano risposte interrogando documenti e testimoni, e se non trovano risposte non rinunciano a porre delle domande. È il caso di questo documento.
Va precisato che tra marzo e aprile del 1946 si tengono in Italia le prime amministrative del dopo-guerra, ed è in questa occasione che il diritto di voto viene concesso anche alle donne. Non abbiamo notizie di queste elezioni, e qui poniamo un primo punto per una prossima indagine, anche se possiamo ipotizzare che il Consiglio Comunale eletto fosse a maggioranza democristiana. Sappiamo che il Consiglio Comunale il 10 maggio elesse Sindaco Domenico De Franco, che restò in carica fino al 20 novembre 1947. Seguì un brevissimo periodo con Guido Tiripicchio Sindaco Facente Funzione (21-11-1947 / 31/12/1947), per poi passare alla prima sindacatura di Domenico Bianculli da democristiano (1-1-1948 / 30-5-1952).
Il documento che esaminiamo è però concentrato sulle elezioni del 2 giugno del 1946 per l'Assemblea Costituente, in contemporanea con il Referendum sull'assetto istituzionale Monarchia / Repubblica -- il quale è assolutamente ignorato dal Parroco.
Il documento VANNO DICENDO COSI' ..... che forniamo in formato immagine (e in forma da noi trascritta per agevolarne la lettura) è a firma del Parroco dell'epoca (IL VOSTRO PARROCO), che sappiamo essere Don Pietro De Tommaso e si conclude con un invito esplicito a votare per il Partito dello Scudo Crociato, la Democrazia Cristiana. Il volantino è datato 30 maggio 1946, tre giorni prima delle elezioni.
Il Parroco sembra molto preoccupato per alcune dicerie messe in giro ("vanno dicendo così ...") da alcuni politicanti paesani per invitarli a votare per il "partito dei padroni" (i Messeri). Don Pietro intende con il volantino -- che immaginiamo fosse prodotto da lui e distribuito tra la popolazione con l'aiuto di qualche parrocchiano -- smontare queste dicerie. A partire dall'incipit:
Cari Lavoratori e popolani Villapianesi, dite ai Messeri, i quali tentano di avvelenare le anime vostre con favole dell'Inquisizione e del Dominio Temporale, che di queste cose vadano a parlare con chi ne sa quanto o più di loro. Gridate forte forte: i Preti sono l'onore dell'umanità; vivono nel mondo -- come Gesù -- per servire e non per comandare; appoggiano la Democrazia Cristiana perché è il Partito che più e meglio fa risplendere nel suo programma la LUCE del VANGELO.
In risposta alla diceria che la Democrazia Cristiana fosse il Partito dei Preti. Non sembra -- dal volantino -- essere preoccupato dai comunisti e socialisti, con i quali si sente in qualche modo sodale:
la Democrazia Cristiana: difende il Lavoratore; comprende le aspirazioni del popolo; si dice ed è Partito di Lavoratori; chiede a certi ricchi sfondati maggiore comprensione dei bisogni dei poveri!!! Cosa assai strana: si scandalizzano del programma sociale della Democrazia Cristiana proprio quelli che sino a qualche giorno fa difendevano a spada tratta il Comunismo.
Il Partito dei "ricchi sfondati" è quindi il Partito Liberale, che il Parroco individua come avversario massimamente pericoloso, perché è e avido e menzognero:
- È il Partito dei ricchi che desiderano di conservare il privilegio di una classe, dimentichi della grande massa che soffre nell'indigenza;
- È il Partito che mina la santità della famiglia, sostenendo il divorzio;
- È il Partito che si trincera nell'egoismo della iniziativa individuale;
- È il Partito che combatte, disprezza, o, quanto meno, dimentica la Chiesa.
Il Parroco invita i lavoratori -- in particolare i resinieri (raccoglitori di resina) -- a non cedere ai ricatti dei datori di lavoro che li minacciano di licenziamento e allude ad una lotta tra i ricchi e lui stesso che dura da 11 anni, in pieno periodo di guerra e fascismo. Invita poi tali signori a prendersela direttamente con lui e non con il popolo: evidentemente si sente sufficientemente dotato di spalle larghe; li sfida a produrre qualcosa anche piccola di buono che possa far dimenticare le troppe malefatte del passato. Il Parroco quindi si erge a difensore del popolo e per questo chiede supporto elettorale per il Partito dello Scudo Crociato. Il volantino si chiude con istruzioni di attenzione su come votare ed evitare annullamenti di scheda, e con la certezza che i villapianesi si lasceranno guidare dai Santi Protettori.
Cari Parrocchiani,
il due giugno, imminente, sarete chiamati -- come milioni di italiani -- alle urne per la Costituente. Sono sicuro che vi farete onore, guidati dalla Madonna del Piano e da San Francesco di Paola. Con Cristiana fermezza affermate solennemente che gli interessi della fede coincidono con quelli della Patria e della Civiltà.
Le elezioni hanno avuto il seguente esito: il Partito Liberale (con la denominazione Unione Democratica Nazionale) ha totalizzato 60 voti -- 5,17%, secondo partito a Villapiana, anche se lontanissimo dal risultato della Democrazia Cristiana: 1.022 voti -- 88,10%. Qui di seguito diamo l'esito registrato dal sito Eligendo del Ministero dell'Interno.
Elezioni per l'Assemblea Costituente
Referendum sulla Forma Istituzionale dello Stato
Sintetizzando all'osso potremmo dire: Democristiani e Monarchici. Probabilmente troppo semplicistico e superficiale; inoltre il documento che pubblichiamo ci consente alcune considerazioni e domande:
- Il parroco con questo volantino risponde a degli attacchi personali di alcuni ricchi sfondati fautori del Partito Liberale, per il suo impegno politico con il Partito dello Scudo Crociato; li accusa di mettere in giro delle dicerie ("cioterie" scritte sui muri di notte) per screditarlo e invitare il popolo a votare per i rappresentanti del PLI; allude anche a questioni che durano da 11 anni.
- È quindi una questione tra il parroco e questi ricchi liberali; oppure è una questione più ampia; cosa c'è veramente in gioco?
- Contemporaneamente si vota per il Referendum Istituzionale Monarchia / Repubblica. Il volantino non ne parla ed il parroco sembra così non preoccuparsi dell'esito; ma qual era la sua posizione? E quella dei ricchi sfondati?
- L'esito politico è schiacciante, la Democrazia Cristiana stravince (di più); perché allora il parroco si preoccupa? Perché questa "forte" presa di posizione pubblica? Quale era la sua percezione del "suo" popolo, dei parrocchiani? Li conosceva abbastanza da non essere convinti dalla proposta social-comunista; tuttavia li vedeva "ricattabili" per via economica (penuria di lavoro, per giunta sotto-pagato) dai Liberali - che ipotizziamo fossero impegnati anche direttamente nelle elezioni politiche - essendo i datori di lavoro.
Come andarono le cose è noto (i risultati elettorali), quali erano i sentimenti che muovevano le donne e gli uomini villapianesi, chissà? Questo documento ci dà uno spunto, un punto di vista, e ognuno può farsi una propria opinione, magari facendosi aiutare da qualche racconto che ancora fluisce tra la pietra del Centro Storico.
Antonio Bria -- Francesco Pizzulli
[1] Si riferisce alle elezioni amministrative? È probabile, ma non ne abbiamo certezza.